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“Inseguendo il sole” per raccogliere fondi a favore della Pediatria Oncologica

“Inseguendo il sole” per raccogliere fondi a favore della Pediatria Oncologica

Il viaggio in moto intorno al mondo di Vincenzo per far conoscere e sostenere Casa Sollievo della Sofferenza dove, 12 anni fa, è stato curato da un germinoma cerebrale

Gli occhi di Vincenzo sono di un verde penetrante e ancora brillano quando ricordano i mesi della malattia e tutte le visite di controllo fatte nei 12 anni successivi, ma ancor più brillano quando racconta del suo ambizioso progetto: attraversare il mondo in sella alla sua moto col solo scopo di raccogliere fondi per l’Oncoematologia Pediatrica di Casa Sollievo della Sofferenza che ancora oggi, dopo tanti anni, riconosce come casa sua.

 

Aveva 12 anni quando, nel 2010, scoprì di essere affetto da un germinoma cerebrale, «lo diagnosticarono proprio i medici di San Giovanni Rotondo – racconta Vincenzo, originario di Torre Santa Susanna, un piccolo paese del brindisino –. In Casa Sollievo mi recai dietro consiglio dei dottori della Clinica Bernardini di Taranto, dove feci il mio primo intervento dopo che, da una TAC, si scoprì una massa tumorale nella zona della ghiandola pineale».

 

Vincenzio Iaia inseguendo il sole 3La malattia fu trattata con diverse sedute di chemioterapia e radioterapia e fu nei lunghi mesi di ricovero che Vincenzo si affezionò al reparto di Pediatria Oncologica di Casa Sollievo tanto da definirlo tuttora “un posto speciale”. «In un primo momento non presi affatto bene l’idea di stare così lontano da casa – continua – ma il tempo diede modo a quel luogo di entrare definitivamente nel mio cuore. Quel posto, mi accorsi presto, era incredibile! Nonostante la mia adolescenza avesse alzato un muro invalicabile nella mia sfera emotiva, dove chiunque era respinto con forza, entrai in contatto con gente che mi fece sentire da subito a casa».

 

Il trattamento durò circa un anno, ma furono necessari numerosi controlli successivi per assicurare che il male fosse andato via. Fu proprio in una delle sue visite di controllo che confidò a una delle dottoresse di reparto, la pediatra oncologa Lucia Miglionico, di aver provato ad entrare a far parte dei donatori di midollo: «a causa della mia passata malattia mi vidi negata ogni possibilità di iscrizione all’ADMO o ad un’associazione di donatori di sangue. Non potevo aiutare nessuno e dentro di me sentivo il bisogno e la necessità di far qualcosa per il prossimo» confessa.

 

Fu proprio nel corso di quell’incontro che si mise, involontariamente, in moto il motore del grande progetto oggi conosciuto come “Inseguendo il sole”: «Non dimenticherò mai quel che la dottoressa mi rispose: “Vincenzo – mi disse – ci sono tanti modi con cui puoi aiutare qualcuno”. Riflettei a lungo sul significato di quelle parole. Quali erano questi modi per aiutare la gente?».

 

Vincenzio Iaia inseguendo il sole 5E così “Inseguendo il sole” è il modo speciale che Vincenzo ha ideato per poter aiutare i bambini di quel reparto che 12 anni fa lo ha accolto, curato, guarito e continua a seguirlo nel suo cammino di vita.

 

È partito pochi giorni fa da Torre Santa Susanna in sella alla sua moto: la sua compagna di viaggio per i prossimi anni sarà una Honda Transalp 600, da lui amorevolmente battezzata Maya per quel tocco personale che ha aggiunto dipingendola di nero e giallo, come la piccola Ape Maya.

 

Il suo desiderio è di poter attraversare i cinque continenti, partendo dall’Europa e procedendo verso est... inseguendo il sole, appunto.

 

Questo viaggio è il frutto di anni di ricerche, studi e sacrifici: «Maya è entrata nella mia vita nel 2020 – afferma – e su di lei ci hanno lavorato mani esperte affinché io potessi viaggiare in assoluta sicurezza. Fu nel giorno della mia laurea che annunciati alla mia famiglia la mia partenza. Per loro fu un tuffo al cuore, ma quando raccontai di voler viaggiare per fare del bene mi appoggiarono pienamente».

 

Ad accoglierlo nella sua tappa a San Giovanni Rotondo c’erano Michele Giuliani, direttore generale di Casa Sollievo, Saverio Ladogana, medico responsabile del reparto e Celeste Ricciardi coordinatrice infermieristica, che hanno atteso il suo arrivo dinanzi il Poliambulatorio Giovanni Paolo II, sede del reparto di Pediatria Oncologica: «può sembrare banale – sorride Vincenzo – ma vedere che sono loro i primi a credere in me è un’emozione indescrivibile».

 Vincenzio Iaia inseguendo il sole 4 Copia

 

L’emozione del giovane motociclista è palpabile anche mentre in punta di piedi entra in reparto per salutare tutto il personale e incontrare i piccoli ricoverati: «ogni volta che faccio un controllo e mi rendo conto che io sto bene mentre qui ci sono questi piccolini mi si spezza il cuore. Questo non è il mio viaggio intorno al mondo è il viaggio di tutti questi bambini che ogni giorno sono qui a combattere un male più grande di loro, ma lo fanno amati e coccolati da quelle mani che hanno curato e accolto anche me».

 

«Voglio far conoscere la bellezza di questo reparto in tutto il mondo – conclude – la grandezza di questa Casa che mi ha accolto e in cambio voglio donarle tutto l’affetto delle persone che incontrerò e che appoggeranno la raccolta fondi per il reparto di Oncoematologia Pediatrica "Inseguendo il sole – un progetto per la Vita"».

 

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Per contribuire alla raccolta fondi Inseguendo il sole – un progetto per la vita

 

È possibile seguire il viaggio di Vincenzo in sella alla sua Maya sul suo blog o sulla pagina Facebook o Instagram

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