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L'umiltà e la mitezza di Padre Pio, che radunò attorno a sé una "clientela mondiale"

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L'Arcivescovo Francesco Neri ha presieduto la Santa Messa del mattino nella Festa di San Pio da Pietrelcina 


È stato monsignor Francesco Neri, arcivescovo di Otranto e frate minore cappuccino, a presiedere la Celebrazione Eucaristica del mattino in questa Festa di San Pio da Pietrelcina.

Nella sua omelia, il neo ordinato arcivescovo, ha attualizzato il concetto di umiltà e mitezza presente nel Vangelo di Matteo, proprio della festa di San Pio (Mt 11,25-30).

«Essere miti – ha affermato l'arcivescovo – significa accettare le umiliazioni che entrano nella nostra vita, quelle che derivano dai rapporti con gli altri, nei contesti quotidiani, lavorativi, familiari, ma anche le umiliazioni che derivano dalla natura dalla nostra esistenza come le malattie o il semplice peso degli anni. Se noi impariamo a dire "grazie Dio" anche per queste umiliazioni saremo più vicini al nostro Maestro. Proprio come Padre Pio che subì moltissime ingiustizie, ma non fu mai violento nelle sue risposte: una volta gli chiesero cosa pensava di una figura ecclesiastica importante che aveva fatto qualcosa di non giusto nei suoi confronti ed egli rispose "prego che ci ritroviamo tutti e due in Paradiso". Padre Pio è stato tutto mitezza».

E poi l'umiltà, quella praticata dal Santo di Pietrelcina che «come affermò Paolo VI – ha continuato monsignor Neri – ha radunato attorno a sé una "clientela mondiale", ma è partito da una piccolezza: confessare e celebrare la Messa in un convento sperduto di un piccolo paese del Gargano come era San Giovanni Rotondo. Padre Pio che viveva qui e di grazie ne aveva avute in maniera straordinaria, ma continuava a dire sempre "sono solo un umile frate che prega" eppure oggi è uno dei Santi dell'epoca moderna più famosi e venerati».

Al termine della Celebrazione Eucaristica, Padre Franco Moscone, presidente dell'Opera di Padre Pio, ha ringraziato monsignor Neri per la sua presenza, per la sua testimonianza e per aver dato una nuova chiave di lettura al testo del Vangelo e l'insieme dei testi liturgici propri della Festa di San Pio: «grazie per averci fatto gustare la vera forza, la vera sapienza, la vera grandezza di Padre Pio che sta nell'essere stato il più piccolo è il più piegato come Cristo in croce. Torniamo oggi alle nostre case e ai nostri luoghi portando in cuore la certezza che il Signore guarda a chi è piccolo e lo esalta perché a lui piace l'umiltà e la mitezza».



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